Ho finalmente iniziato a fare la revisione della traduzione di un altro capolavoro di Edward Earle Purinton, Vivere con Efficienza.
Sono anni che cerco di dare questo bellissimo libro alle stampe, ma c’è sempre stato qualcosa che si è messo di mezzo. Spero di aggiungerlo presto a fianco alle altre due bellissime opere di questo Autore Illuminato.
Pubblico questo estratto dal libro dove appare la sagacia e l’ironia di Edward.
CAPITOLO III
CIBO E EFFICIENZA
Il cibo è la spina dorsale del fato
Il cibo è la spina dorsale del fato. Nessun altro fattore nella vita significa tanto per il supporto di tutto l’uomo. Mangiare è la prima cosa che dovremmo regolamentare — spesso è l’ultima cosa che consideriamo. Acquistando una casa, ordiniamo i materiali in anticipo — una fornitura nuova, pulita, appropriata di legno o mattoni o pietra con cui costruire la nostra abitazione; comprando un pasto, non consultiamo altro che un inconfondibile senso del gusto, lasciando la composizione e la preparazione degli elementi alimentari all’ignoranza e all’indiscrezione del cuoco. Poi ci aspettiamo corpi forti e ben fatti, e piuttosto ci sentiamo insultati quando il dottore alla sua prossima visita chiede: “Che cosa hai mangiato?”
Una grande parte dell’infelicità prevalente, la disarmonia e l’inefficienza, iniziano nello stomaco. Più vite sono state uccise nel tratto digestivo che in tutti i campi di battaglia del mondo. Quasi ogni uomo che è morto di una cosiddetta morte naturale prima dei centoventi anni, è stato vittima del suicidio gastronomico. Napoleone fu conquistato da un attacco di indigestione — e migliaia di uomini più piccoli vengono conquistati ogni giorno da uno stomaco debole, un fegato itterico, un cervello avvelenato da cibo o un appetito indisciplinato.
Il Buddha, d’altra parte, ha raggiunto il suo apice del potere e dell’influenza in gran parte attraverso il controllo dei piaceri del gusto. In effetti, la prima cosa che un veggente di solito fa, dopo aver ricevuto la sua visione, è di abolire le abitudini alimentari dei suoi antenati e crearne una sua: mangiare per istinto come fanno gli animali, e per ragione come dovrebbero fare gli uomini.
Il campione corridore, pugile o giocatore di pallone sa cosa fa il cibo al suo corpo. Quindi si allena prima di una gara, seguendo un rigoroso regime dietetico, che sembrerebbe un disagio terribile se non fosse incline a vincere. Non è strano che l’atleta, premuroso, ma per eccellere nella prodezza fisica, debba essere l’unico uomo dotato di buon senso e abbastanza grinta da mettere i suoi pasti in linea con le sue ambizioni?
Le prodezze di forza mentali e spirituali comportano ancora più attenzione al cibo, nessun uomo è un gigante nella sua anima finché non ha imparato a mangiare di meno e a mangiare meglio. Un “guaritore divino”, che ignora i valori chimici degli alimenti, la loro scelta naturale e il loro significato spirituale, è un’assurdità. Questo non è nel disprezzo della Psicologia, ma un rimarcare che la Psicologia non deve usurpare la richiesta primaria della Fisiologia: c’è solo una cosa per ricostruire un corpo, e questo è il cibo.
Fisicamente e mentalmente, e non ne sono sicuro, se non moralmente e spiritualmente — siamo la somma esatta di ciò che abbiamo mangiato. Questo è diventato così ampiamente riconosciuto che il motto di un grande produttore di cibi puri è “Dimmi cosa mangi e ti dirò cosa sei.”
Gran parte dell’arretratezza e svogliatezza di molte donne, da osservazioni delle attività dell’Indipendente [Corsi che teneva Purinton sull’Efficienza Personale — n.d.t], potrebbero essere ricondotte alla loro scelta di commestibili, alternando tra charlotte russe e sottaceti, esse sono ormai molli e pieghevoli, ora irritabili e isteriche. Dall’altra parte un gran numero di uomini, con le loro cene a base di bistecche e le loro gare a chi mangia più torte, sono altrettanto pesanti, grossolani, monotoni, grezzi e densi come gli oggetti che mettono nello stomaco.
La maggior parte delle apparenti differenze nel sesso sono solo la differenza nelle abitudini di cui i sessi sono circondati. Se gli uomini dovessero cucinare come fanno le donne e le donne dovessero lavorare come fanno gli uomini, le loro abitudini alimentari sarebbero invertite, insieme a quelle peculiarità mentali e psichiche che il cibo accelera.
L’Esquimese mangia olio — e l’esquimese è pesante come il tricheco.
Il Britannico consuma carne rossa in quantità — e il britannico rappresenta la belligeranza, con un solido personaggio dietro di esso.
Il Giapponese si sostenta principalmente con il riso — e il giapponese rappresenta la calma resistenza; il riso è amido e l’amido è pura energia in riserva.
Il Francese si diletta nelle salse e nei condimenti — e il francese si distingue per una visione della vita volubile e fervorosa, mitigata da una corrispondente delicatezza.
L’americano non ha un menu regolare, ma mangia tutto ciò che è in vista — e l’americano batte il mondo per onnipresenza, ingenuità, adattabilità.
Così avanti e avanti e avanti. Il cibo fa l’uomo, l’uomo fa la nazione e la nazione crea il mondo, quindi il cibo è il problema del mondo.
Ora ci sono oltre un centinaio di scuole moderne di dieta, tutte diverse e la maggior parte di esse in conflitto tra loro. Qualche anno fa c’era bisogno di conoscenza — attualmente c’è bisogno di discriminazione. Non è sicuro inghiottire tutto ciecamente — che si tratti di un alimento o di una teoria sul cibo.
Ho conosciuto casi in cui una persona in salute si è recata in un famoso centro dietetico per motivi di studio ed è ritornata con i disturbi che la dieta avrebbe dovuto curare! Fai attenzione ai proseliti, ma soprattutto ai proseliti della pepsina; perché se non riescono a trovare abbastanza stomaci persi da salvare, ne distruggeranno interi villaggi di perfettamente sani, nel processo di armeggiare con ciò che la Natura non ha mai inteso che mani umane toccassero.
Puoi fidarti solo di quell’esperto del cibo il cui scopo ultimo è liberarti dai suoi stessi consigli. Se produce un cibo brevettato da venderti per sempre, la sua preoccupazione non è il tuo stomaco, ma il tuo portafogli. L’ideale dietetico non è la ricerca di cose che possano far digerire, ma tali da far rivivere e ricostruire la digestione stessa cosicché ogni cibo sano possa essere mangiato, in modo sicuro e felicemente.
Le conclusioni più attendibili, raccolte da molte delle ultime scuole e sistemi di alimentazione, sono qui presentate brevemente. Posso prima riferire un episodio introduttivo?
L’altro giorno ho trovato un vero cinico sulla mia strada. Immediatamente sono diventato solenne, rispettoso e attento. Sorridere alla presenza di un cinico significa insultarlo — e io cerco sempre di essere educato.
Il visitatore ringhiò così: “Cosa sei tu comunque — solo uno scrittore stravagante sull’efficienza? Hai fatto cose difficili, godi della salute di cui parli, sei un buon uomo d’affari? Mostrami le tue azioni, e accetterò le tue parole.
Dopo aver elogiato il gentiluomo per la sua franchezza (e in tal modo si è ammorbidito), ho continuato a dirgli alcune cose.
Ho sempre raccolto una sfida come questa; e prima che il cinico se ne andasse, mi ha fatto sentite scuse e sentiti ringraziamenti. Lo menziono qui come una appropriata introduzione per questo trattato.
Io non sono un patologo, non faccio prescrizioni per malattie acute. Ma per un certo numero di anni sono stato affiliato con le scuole della salute e case di cura, ho studiato e osservato l’applicazione di sistemi di dieta all’avanguardia in Europa e in America, e ho raddoppiato la mia capacità lavorativa in gran parte attraverso una saggia regolamentazione delle abitudini alimentari.
Inoltre, ho curato in me stesso una varietà di disturbi cronici, tra cui “bruciore di stomaco”, mal di testa violento, disturbi al fegato, dispepsia e un pessimismo nero come l’inchiostro. Questo che racconto potrebbe non essere dignitoso, ma se vuoi le azioni non puoi fermarti per dignità. Ti darò non teorie ma fatti nel reame del cibo, e l’intrusione di questa introduzione personale potrebbe essere condonata, come mezzo per arruolare la tua fede.
Qui trovi i libri originali tradotti in italiano di Edward Earle Purinton
Articolo aggiornato il 7 Marzo 2024